Le Figaro: L’Italia affronta lo spettro del collasso demografico

Secondo il quotidiano Le Figaro, l’Italia, che nel 1964 contava un milione di nascite, nel 2022 ne ha registrate solo 393.000, a fronte di circa 700.000 decessi, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, cosa che ha spinto il premier Giorgia Meloni a lavorare per scongiurare il pericolo di declino demografico attraverso lo stato di famiglia: al centro delle politiche pubbliche, anche se per fermare queste trasformazioni ci vorranno anni.

Il quotidiano spiega che questi timori derivanti dal crollo della natalità non sono unici in Italia, ma hanno spinto la Meloni a fare della questione demografica un tema centrale, e a decidere di mettere la famiglia al centro del suo lavoro.

“Da diversi anni abbiamo la consapevolezza e il desiderio di agire, ma la stagnazione su questa strada potrebbe richiedere molti anni”, afferma Maria Rita Testa, demografa dell’Università Luis di Roma.

Tassi di fertilità

«Questa situazione è il risultato di una tendenza iniziata all’inizio degli anni ’70, quando le donne italiane cominciarono a posticipare la nascita del primo figlio per dare priorità all’inserimento professionale», spiega Testa, che ha fatto scendere il tasso di fertilità sotto la soglia dei 2,1 figli. per donna, un livello al quale le generazioni non si rinnovano più, ma al di sotto del quale è garantito, e questo tasso è addirittura sceso a 1,24 figli per donna, uno dei tassi più bassi in Europa.

La crisi non si limita alle aree rurali e disagiate, ma colpisce anche quelle più prospere, tanto che la popolazione italiana potrebbe scendere dai 59 milioni di persone di oggi a meno di 46 milioni di persone nel 2080, secondo le allarmanti previsioni dell’Istituto di Statistica .

Georgia Meloni ha lanciato lo slogan “Dio, Patria, Famiglia” e ha istituito il Ministero della Famiglia e del Parto, presieduto dal ministro Eugenia Rossella, che ha affermato: “Le donne italiane dicono di voler avere in media due figli, ma gli altri bisogni e le altre aspettative spesso li spingono a ritardare questo progetto.”