Ieri, martedì, i sindacati belgi dei lavoratori dei trasporti hanno invitato i loro membri a rifiutarsi di caricare o scaricare carichi di armi inviate in Israele per uccidere civili palestinesi.
I sindacati hanno affermato in una dichiarazione congiunta ieri, martedì, che “mentre in Palestina hanno luogo operazioni di genocidio, i lavoratori di vari aeroporti del Belgio notano l’arrivo di spedizioni di armi nella zona di conflitto”.
Ha aggiunto che la partecipazione dei lavoratori al carico e allo scarico di queste armi “significa sostenere i regimi che uccidono persone innocenti”.
L’operazione “Al-Aqsa Flood” ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 israeliani e la cattura di circa 250, tra cui ufficiali dell’esercito e soldati, mentre i raid israeliani hanno provocato oltre 8.500 palestinesi, la maggior parte dei quali bambini e donne, e il ferimento di oltre 20.000 altre persone.
Un portavoce del governo belga ha rifiutato di commentare se ci fossero spedizioni di armi che passavano attraverso il Belgio verso Israele.
I sindacati hanno affermato nella loro dichiarazione: “Noi, molti sindacati che lavorano nel campo della logistica di terra, chiediamo ai nostri membri di non gestire voli che trasportano attrezzature militari in Palestina/Israele, poiché all’inizio del conflitto c’erano accordi e regole chiare con Russia e Ucraina”.
I sindacati hanno anche chiesto un cessate il fuoco immediato e hanno chiesto al governo di non consentire l’invio di armi attraverso gli aeroporti belgi.